L'insieme dei geoprocessi e delle architetture implementate in QGIS lo rendono un software adatto alla trasformazione ed alla modellazione della geoinformazione sia per quanto riguarda gli elementi vettoriali che quelli raster.
A livello numerico avere a disposizione un dataset che contiene un'informazione continua del terreno consente di estrarre con un maggior livello le informazioni caratterizzanti del territorio studiato. Pertanto, è proprio il raster che si interpone come strumento ampiamente utilizzato in contesto geomorfologico e geomorfometrico.
Un elemento si definisce raster quando la sua primitiva è il pixel e quindi viene rappresentato con una serie di elementi che descrivono una determinata grandezza. Esistono numerose tipologie di raster ma si può dire che i principali sono le ortofoto ed i Modelli digitali di Elevazione. Un'ortofoto è un'immagine contenente in realtà tre bande separate relative al Rosso, il Verde ed il Blu (la terna dei colori primari additivi).
In Qgis tali dati vengono tradotti in bande ad 8 bit e quindi 256 informazioni per banda al fine di rappresentare in modo ottimale l'intera gamma di colori.
Il modello raster che è possibile considerare come elemento di partenza è certamente il Digital Terrain Model (DTM), ovvero un modello contenente le informazioni altimetriche e pertanto anche la relazione che esiste tra i pixel adiacenti.
Nella maggior parte dei casi, comunque, il dato finale che si vuole estrarre sarà un elemento di tipo vettoriale avente informazioni geometriche calcolabili con approccio euclideo.
Il dato finale generalmente, può essere trasmesso a mezzo di piattaforma web, quindi condiviso mediante uno strumento webGIS oppure attraverso la costruzione di un database.
In entrambi i casi l'informazione geografica ha lo scopo di essere condivisa con una platea più o meno ristretta e per la quale possono essere generati dei privilegi di accesso e diritto al reperimento (servizio di scaricamento) del dato. In altri casi invece il servizio si pone come piattaforma di condivisione unicamente a scopo visivo del dato trattandolo come un WMS (Web Map Service).
La differenza tra un webGIS ed un geodatabase sta prevalentemente nello scopo che entrambi hanno.
Nel primo caso del webGIS si crea uno strumento il cui scopo è prevalentemente grafico e per il quale la necessità è di creare uno strumento di condivisione dell'informazione generalmente di tipo grafico.
Il geodatabase può invece essere considerato come uno strumento più volto al trattamento condiviso di dati allo scopo di geoprocessarli attraverso una serie di geoprocessi che vengono espressi attraverso il linguaggio SQL.
Oltre a questi strumenti che vengono utilizzati per l'implementazione del software QGIS, è importante sottolineare come esistano una serie di plugin il cui scopo è quello di estendere le potenzialità del software.
I plugin in Qgis sono degli strumenti quindi sviluppati da terze parti, ed il loro obiettivo è proprio quello di arricchire le potenzialità del software.
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