L'approccio geologico ingegneristico alla risposta sismica locale
Un approfondimento sulle incertezze dei parametri, numero di prove e scelte progettuali
Come ben sappiamo la risposta sismica locale è una procedura sempre più diffusa sia in ambito infrastrutturale sia ambito residenziale. La sua crescente richiesta è legata, sicuramente, al complesso sistema geologico italiano ma, soprattutto, da una visione più articolata delle responsabilità professionali attualmente presenti per la realizzazione di una determina opera.
Questa continua ricerca del "terremoto di riferimento" per un determinato sito – tutt'altro che certo – ha generato una perdita di ragionevolezza nel processo di stima del classico spettro di risposta di progetto. Ecco che ci ritroviamo, spesso, ad effettuare prove geotecniche inutili, analisi complesse – al limite dell'assurdo – per ricavare uno spettro utile al dimensionamento di un ampliamento o di un adeguamento sismico di un edificio modesto come può essere la classica casetta unifamiliare.
Possibile non ci sia una ragionevolezza nella distinzione della famigerata incolumità pubblica?
Ovviamente per la normativa il classico portico è equiparabile al ponte e pertanto la dannosa questione passa in mano ai professionisti e in particolar modo al progettista strutturale e al geologo. È quindi necessaria una stretta collaborazione tra queste figure onde evitare spiacevoli incomprensioni a discapito della qualità progettuale e dell'opera successivamente.
Ulteriore complicazione si verifica qualora sia necessario uno studio di risposta sismica locale. Come ben sappiamo i risultati ottenuti da una RLS sono strettamente correlati alla "certezza" dei dati in ingresso (Vs, curva di decadimento ecc.) e quindi alla "completezza" delle indagini in sito e in laboratorio.
In effetti poche indagini potrebbero sottostimare lo spettro di progetto ma, al contrario, molte indagini potrebbero essere controproducenti, implicando, dei modelli strutturali complessi il cui approccio non è agevole. Dall'altro canto, una complessa caratterizzazione geologico-geotecnica potrebbe trasformarsi in uno studio "banale", qualora, la regolarizzazione fosse eseguita con poca cura e senza conoscere in modo approfondito le condizioni al contorno.
Il corso Risposta sismica locale (RSL): l'interazione geologico-ingegneristica per la progettazione di piccole e grandi opere pone proprio l'attenzione sull'approccio ingegneristico-geologico ovvero sul rapporto tra studio geologico e progettazione strutturale.
La parte pratica è di particolare interesse. Infatti con l'aiuto di esempi pratici si cerca di dare un indirizzo pratico per l'approccio geologico-ingegneristico alla risposta sismica locale.
Supponiamo di dover effettuare la progettazione strutturale di un capannone in acciaio in una zona territoriale per la quale si richiede uno studio di risposta sismica locale (Figura 1). Come ci si approccia allo studio? Quante prove in situ devono essere condotte? Quale è l'errore che si commette nel considerare i valori di letteratura piuttosto che i valori derivati da una singola prova?
Siamo proprio sicuri che la stima dei parametri geotecnici attraverso una classica singola prova CPT sia molto più precisa di un'analisi approfondita della letteratura e di una valutazione probabilistica dei dati a disposizione?
Durante il corso saranno, inoltre, trattati altri casi pratici come ad esempio il vantaggio di utilizzare la tecnica della muratura armata in zone ad alta sismicità al posto del telaio in c.a. (Figura 2).
Infatti, la rigidezza conferita da un pannello murario si presta bene ad assorbire le aleatorietà derivate da uno studio sismico locale e da una regolarizzazione non perfetta.
Queste indicazioni saranno oggetto di discussione per cercare un compromesso tra le esigenze progettuali, geologiche ed economiche.
Non solo. All'interno del corso saranno trattate anche le problematiche intrinseche delle opere sotterranee valutando gli aspetti progettuali in funzione della descrizione del moto sismico.