Si è tenuta mercoledì 20 settembre, presso la 11° Commissione Lavoro del Senato, l'audizione congiunta della Rete Professioni Tecniche e dell'Adepp (Associazione degli Enti Previdenziali Privati). Il tema dell'incontro è stato il testo del provvedimento sull'equo compenso attualmente in esame al Senato.
La Rete delle Professioni Tecniche (RPT) è un associazione che comprende, al suo interno, i Presidenti degli Ordini e Collegi Nazionali aderenti, nello specifico: Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Chimici, Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Geologi, Geometri e Geometri Laureati, Ingegneri, Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, Periti Industriali e Periti Industriali Laureati, Tecnologi Alimentari.
I professionisti tecnici rilevano come le disposizioni normative indicate dal provvedimento ai fini della individuazione dei parametri per l'equo compenso dei professionisti non esauriscano la copertura di tutte le tipologie di prestazioni svolte dalle professioni regolamentate. Ritengono opportuno l'inserimento all'interno dell'articolato di una disposizione che deleghi il Ministero della Giustizia ad emanare, sentiti con i Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi professionali, un decreto che introduca compensi minimi per le prestazioni non incluse nella normativa vigente e richiamata nel disegno di legge in esame.
Ritengono inoltre opportuno che la definizione di tali compensi minimi possa essere affiancata da una individuazione di standard prestazionali, oggetto di un'attività istruttoria che sarà svolta dai Consigli Nazionali dei rispettivi Ordini professionali, anche in collaborazione con enti di normazione.
Ci sono altre misure che la Rete ritiene opportuno inserire nel provvedimento, al fine di risolvere alcune criticità connesse ai nuovi adempimenti legati all'approvazione della Legge per la concorrenza e alla Legge 81/2017; l'attribuzione al Tribunale del lavoro della gestione dei contenziosi tra i professionisti e i committenti, l'introduzione di forme di garanzia della certezza dei pagamenti, nonchè la richiesta di intervento da parte del legislatore in materia di assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale, obbligo introdotto in un contesto normativo alquanto lacunoso, che rende il suo adempimento problematico.
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