Il 6 Settembre indetta dal Consiglio Nazionale dei Geologi si svolgerà in tutta Italia la giornata sui Geo–Rischi.
A Palermo – Ore 10 – il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano incontrerà direttamente la gente comune per spiegare i georischi e la figura del geologo .
Sarà il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, ad inaugurare di persona il 6 Settembre la prima Giornata Nazionale dei Geo – Rischi indetta dai geologi italiani. Quel giorno i geologi, i veri studiosi della Terra scenderanno nelle piazze per parlare direttamente alla gente. Graziano lo farà a Palermo spiegando ai cittadini cos’è la carta geologica, mostrando loro gli strumenti di lavoro del geologo ma anche le immagini dei disastri naturali in Italia.
“In Italia aumentano alluvioni , il territorio è sempre più dissestato ed oramai notiamo a ritmo quotidiano il verificarsi di disastri naturali o l’allagamento di intere città. E’ giunta l’ora – ha affermato Michele Orifici, Coordinatore della Commissione Protezione Civile del CNG – che siano i geologi a scendere in piazza per parlare, agire, informare, dare la possibilità ai cittadini di quelli che sono i geo rischi del nostro bellissimo Paese ricco di geo-risorse spesso dimenticate ed abbandonate”. Sta per partire un’operazione davvero imponente in tutta Italia: “GEORISCHI, LI (RI)CONOSCO, MI DIFENDO”. I geologi scenderanno nelle piazze delle principali realtà italiane per spiegare alla gente cosa sia un geo – rischio, perché si verificano le alluvioni, come dobbiamo convivere con il rischio vulcanico o sismico.
C’è il rischio vulcanico: “I vulcani attivi, caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti – ha proseguito Orifici – la cui ultima eruzione è avvenuta negli ultimi 10 mila anni, sono: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel Canale di Sicilia”.
C’è il rischio idrogeologico: “La stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a 8.600.000 abitanti – ha continuato Orifici – mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche”.
C’è il rischio sismico: “che si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola – ha concluso Orifici - lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico è di circa 24 milioni di abitanti, che vivono nel 46% degli edifici. Molto esposti sono scuole ed ospedali”.