Grandi frane in terra. Paesi "in movimento"
di Salvatore Martino, Professore associato Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Roma 'Sapienza'Abstract
Le grandi frane in terra hanno, da secoli, popolato le cronache storiche e, a seguire, la letteratura scientifica divenendo patrimonio della cultura di interi centri abitati che a tutt'oggi si trovano su versanti coinvolti in questi processi deformativi di grande scala. Proprio la scala dimensionale, nonché la ricorrenza spesso pluridecennale di questi processi, li rende oggetto di particolare interesse in ambito scientifico sia per ciò che attiene le loro del loro primo innesco sia per quanto riguarda le azioni di innesco, responsabili delle loro riattivazioni, tra le quali i terremoti e le piogge. Tali processi, peraltro, a fronte di una non trascurabile predisposizione geologico-strutturale, risultano fortemente condizionati da fattori preparatori di natura climatica, che consistono in agenti di degradazione dei materiali coinvolti come anche nell'evoluzione delle condizioni al contorno, tra le quali quelle idrauliche. Diversi casi di studio nel bacino del Mediterraneo dimostrano come frane di grande volume mostrino peculiarità nella loro evoluzione, tali da richiedere specifici approcci di analisi quantitativa mediante l'impostazione di complesse modellazioni numeriche sequenziali a valle della identificazione di fattori predisponenti (quali l'assetto geostrutturale), preparatori (quali le forzanti climatiche) e innescanti (quali le sollecitazioni impulsive a carattere transitorio) le loro (ri)attivazioni.
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